Venerdì 2 maggio a Milano e su Radio3, domenica 4 maggio a Torino

per Rai NuovaMusica, con Maxime Pascal sul podio

Mentre al Teatro alla Scala va in scena la prima assoluta della sua nuova opera Il nome della rosa, tratta dal romanzo di Umberto Eco, il Festival Milano Musica dedica al compositore Francesco Filidei la sua trentaquattresima edizione. Venerdì 2 maggio, alle ore 20, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai è ospite del cartellone con un concerto in programma al Teatro alla Scala, trasmesso in diretta su Rai Radio3.

La serata, che vede sul podio Maxime Pascal, è proposta anche all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino domenica 4 maggio alle ore 20.30, nell’ambito di Rai NuovaMusica, la consueta rassegna dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dedicata alla musica contemporanea.

Insieme al Cantico delle creature di Filidei e ai Kafka-Fragmente di György Kurtág, viene proposto in prima esecuzione assoluta Tacet di Stefano Gervasoni e, per la prima volta in Italia, Not alone we fly di Aureliano Cattaneo.  Protagoniste sul palco due interpreti d’eccellenza del repertorio del XX e del XXI secolo: la violinista Patricia Kopatchinskaja e il soprano Anna Prohaska.

La serata si apre con la prima esecuzione assoluta di Tacet, concerto per violino e orchestra composto da Stefano Gervasoni nel 2024 e ispirato alla parola che, in partitura, indica agli strumenti quel momento in cui devono restare in silenzio, tacere, appunto. «Tra le tante metafore a cui è associato, per me il silenzio è sinonimo di libertà e democrazia. Come queste, è una conquista che richiede disciplina, sforzo per ottenerlo e per mantenerlo – scrive Gervasoni. È un esercizio democratico, proprio come la scrittura, che pone le basi per un discorso, un ascolto, un dialogo». Compito della solista Patricia Kopatchinskaja, del direttore Maxime Pascal e dell’Orchestra Rai è allora arrivare alla pienezza del silenzio, per riscoprire la vera ricchezza del suo significato. L’opera è una co-commissione internazionale che coinvolge Milano Musica, la Basel Symphony Orchestra, la WDR e Radio France.

Segue il Cantico delle creature per soprano e orchestra di Francesco Filidei. Dedicato proprio ad Anna Prohaska, che lo ha presentato in prima assoluta prima a Berlino e poi a Colonia, questo lavoro ha debuttato in Italia nel 2023 al Teatro Carlo Felice di Genova (voce solista Jeanne Crousaud), che lo ha commissionato all’autore insieme all’Ensemble Modern e al Berliner Festspiele / Musikfest Berlin. Filidei si confronta qui con la più celebre lauda della letteratura italiana, tessendo attorno al testo originale una trama orchestrale dalla struttura circolare, in cui il compositore mette in relazione i versi di San Francesco con una scala cromatica, iniziando e terminando con la stessa nota.

Completano il programma una selezione dai Kafka-fragmente per soprano e violino di György Kurtág, che vede protagoniste ancora Patricia Kopatchinskaja e Anna Prohaska. Alla base dei brevi brani che costituiscono questo lavoro, c’è la fascinazione del compositore ungherese per il celebre autore de Il processo. Per decenni Kurtág raccolse pagine di diari, quaderni e lettere di Kafka, arrivando a comporre tra il 1985 e il 1987 questa serie di brevi pezzi, chiamati appunto Kafka-fragmente, la maggior parte dei quali ha una durata di meno di un minuto. Si tratta di un lavoro che assume la forma di una confessione intima, priva di un vero e proprio filo narrativo, affidata solamente all’incontro tra la voce del soprano e del violino.

Il concerto si chiude infine con la prima esecuzione italiana di Not alone we fly di Aureliano Cattaneo, brano per violino e orchestra scritto proprio per Patricia Kopatchinskaja e a lei dedicato. La violinista lo ha eseguito in prima mondiale nel 2023 al Festival NOW! di Essen, insieme alla Essener Philharmoniker diretta da Jonathan Stockhammer. «Il titolo viene da un frammento di una poesia di Emily Dickinson, e si riflette in questo lavoro in diversi aspetti – dice il compositore. C’è l’idea del volo, velocità e leggerezza; in questo modo si apre il concerto: una cadenza di violino solista che inizia pianissimo, veloce e leggero, per poi espandersi in gesti furiosi». Nella cadenza finale del pezzo poi, le parole di Dickinson tornano come una «dolce canzone», intonata dalla violinista stessa.