( Alessandra Giorda-Genova) Penultima opera in cartellone per la stagione 2023/2024 al Teatro Carlo Felice di Genova è Il corsaro di G. Verdi che  attrae un gran numero di spettatori. Purtroppo da sempre considerata, ingiustamente, un’opera minore del Cigno di Busseto e  proprio per questo motivo  che vanno i plausi alla dirigenza del teatro lirico genovese per mettere in scena, nelle ormai fortunatissime stagioni liriche, anche le opere meno rappresentate. Lungimiranza ed una buona dose di professionalità sono tra gli ingredienti che rendono invincibili una coppia lavorativa ormai consolidata come il Sovrintendente Claudio Orazi e il Direttore Artistico Pierangelo Conte.

Il corsaro è un melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave tratto dall’omonima novella in versi di George Byron. L’opera debuttò al Teatro Grande di Trieste il 25 ottobre 1848.  Composta nei cosiddetti “anni di galera” Di Verdi che si colloca dopo Macbeth ma precede Luisa Miller.

Il giovane corsaro Corrado, in esilio in un’isola dell’Egeo, ama Medora ed è ricambiato. Tuttavia decide di andare a combattere per sconfiggere l’odiato Pascià Seid. Nonostante le preghiere di Medora di rimanere, poichè teme notevoli sventure, Corrado parte ugualmente. Sotto mentite spoglie, il giovane corsaro si presenta alla corte di Seid. Il corsaro decide di attaccarlo ed i suoi uomini incendiano le navi di Seid. Corrado riesce però a salvare dall’incendio Gulnara, prediletta di Seid, ma l’impresa fallisce e viene arrestato. Gulnara, che odia Seid  nel frattempo si è inamorata di  Corrado, uccide l’odiato Pascià e riconsegna al corsaro la libertà. Entrambi tornano sull’isola. Intanto a  Medora è giunta  la falsa notizia della morte di Corrado e si  avvelena  morendo tra le braccia del suo amato. Corrado, nonostante la disperazione di Gulnara, si suicida gettandosi dalla scogliera.

Sempre attenta ed autorevole è bacchetta del M° Renato Palumbo per una direzione dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice all’altezza delle situazione. Complimenti si spendono per il Coro e il  Claudio Marino Moretti.

Francesco Meli, tenore assai amato in generale dove trova l’apice nella sua Genova, è un Corrado in gran forma cesellando, come sempre, il suo personaggio sia vocalmente che sotto il profilo attoriale dove si evince la stoffa dell’eroe che antepone ai sentimenti il dovere e la dignità.  S’impone sul palcoscenico già nella cavatina  iniziale sulle note di ” Tutto parea sorridere” e  prosegue per tutta al recita  sfoggiando un bel timbro  e  risultando abile nelle mezze voci.

 Olga Maslova, alias Gulnara, abile negli acuti e dotata di una apprezzabile voce che l’accompagna per tutta la recita. Da sottolineare un’ottima presenza scenica.

 Irina Lungu è una buona  Medora, anche se delude  un poco le aspettative essendo vocalmente priva di quello smalto che ci si aspettata da un soprano del suo livello. Buona  la sfera attoriale.

Mario Cassi nel ruolo di  Seid, il Pascià, nel primo atto appare un poco sottotono, ma nel corso della recita la sua ripresa vocale è netta e si conquista il pubblico. Ottima la presenza scenica.

Impressionante  e curata con raffinatezza  la battaglia affidata al maestro d’armi Renzo Musumeci Greco che si snoda in una regia già proposta di Lamberto Puggelli, ripresa da Pier Paolo Zoni, che trova sempre il suo perchè e dalla resa gradevole dove sono d’effetto le scene di  Marco Capuana. Firmano i bei costumi e le giuste luci rispettivamente  Vera MarzotMaurizio Montobbio. Tutti bravi i comprimari.

Svariati i minuti di applausi di un pubblico soddisfatto e variegato in età e provenienza geografica.

 

Recensione della recita del 26 maggio 2024