Un viaggio in Italia è il sogno di molti ragazzi stranieri: due musicisti tedeschi, Felix Mendelssohn e Richard Strauss, lo realizzarono quando erano poco più che maggiorenni. Il primo visitò la penisola nel 1831 e al suo ritorno scrisse la Sinfonia n. 4 “Italiana”, che definì «la cosa più gioiosa che ho mai composto». Il secondo intraprese il viaggio nel 1886 e raccolse le sue impressioni nella fantasia sinfonica Aus Italien (Dall’Italia), un lavoro in cui c’è spazio per la pace dei paesaggi rurali e del mare di Posillipo, per la maestosità delle rovine romane e per il caos sorridente di Napoli. Queste cartoline musicali, piene d’entusiasmo per il Bel Paese, costituiscono il programma del concerto al Teatro Regio di martedì 21 maggio alle ore 20 affidato a un artista eccezionale, il maestro Pinchas Steinberg, che della cultura e della musica italiana è un appassionato stimatore e interprete. Il Maestro tornerà al Regio a giugno per dirigere il Trittico pucciniano.

La Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90, conosciuta comunemente come «Italiana», è una delle opere più luminose e vivaci del compositore tedesco Felix Mendelssohn-Bartholdy che cattura l’essenza e il fascino della penisola italiana. Fu eseguita per la prima volta a Londra nel 1833, con il compositore stesso alla direzione. La sua brillante e fresca musicalità conquistò immediatamente il pubblico e divenne una delle opere più popolari di Mendelssohn. Per il giovane compositore, l’Italia era molto più di un luogo geografico; era un mondo di vibrante bellezza artistica, culturale e naturale, che incantava e stimolava la sua immaginazione creativa. Le strade strette e tortuose di Napoli, i tramonti infuocati sulle colline toscane, le antiche rovine romane: ogni città offriva una nuova fonte di ispirazione. Le sue lettere e i suoi diari rivelano un uomo affascinato dalla storia e dalla cultura italiana, dalle sue opere d’arte e dalle sue tradizioni culinarie.

La prima esecuzione di Aus Italien (Dall’Italia), fantasia sinfonica in sol maggiore op. 16, ebbe luogo nel 1887 a Weimar, sotto la direzione di Franz Liszt. Nonostante alcune critiche contrastanti, l’opera ricevette un’accoglienza generalmente positiva e consolidò la reputazione di Richard Strauss come compositore emergente. Era già chiara l’abilità nell’uso dell’orchestra per dipingere scene vivide e suggestive: in ciascuno dei quattro movimenti, Strauss cattura un aspetto diverso della sua esperienza di viaggio, dal pittoresco paesaggio italiano alla vivace atmosfera delle feste popolari, dai paesaggi mozzafiato alla ricchezza artistica, rivelando il primo germoglio del suo genio musicale. Un viaggio, dunque, attraverso paesaggi ed emozioni dell’Italia, uno sguardo affascinante sulla giovane mente di uno dei più grandi compositori vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo.