
Venerdì 9 e sabato 10 maggio, Marco Angius dirige i complessi artistici areniani in un imperdibile concerto dal grande organico: in programma l’apoteosi della danza secondo Ravel e la grande cantata per il cinema Aleksandr Nevskij di Prokof’ev. Solista d’eccezione, la stella Anita Rachvelishvili
Al Teatro Filarmonico un concerto sinfonico per i 150 anni di Maurice Ravel, geniale e raffinato compositore del Novecento. Venerdì 9 maggio alle 20 e sabato 10 maggio alle 17, l’Orchestra di Fondazione Arena, schierata a pieni ranghi, si cimenta nel celeberrimo Boléro e nella Valse, rilettura del mito del valzer. Partiture dai mille colori e dalle trame densissime, dipanate dall’esperto maestro Marco Angius. Nella seconda parte, il Coro areniano diretto da Roberto Gabbiani si aggiunge ai professori d’orchestra per un totale di 160 artisti in palco, necessari al prodigioso impatto fonico della cantata Aleksandr Nevskij, pensata da Sergej Prokof’ev per il cinema. Solista, la stella dell’opera Anita Rachvelishvili.
Tra battaglie sul ghiaccio, inni e preghiere, la cantata Aleksandr Nevskij rappresenta uno dei massimi capolavori di Prokof’ev (1891-1953) che la concepì in origine come colonna sonora per la pellicola del regista Ėjzenštejn sulle gesta dell’eroe nazionale nel ‘38. L’ispirazione certo venne dalla tournée negli Stati Uniti che portò il grande compositore e pianista anche ad Hollywood, già capitale della produzione cinematografica, e lo spinse al confronto con la settima arte. Oggi la spettacolare cantata che Prokof’ev trasse dalle proprie musiche vive autonomamente in sala da concerto, richiedendo grande impegno a voci e strumenti. Fra tensioni e solennità, il fulcro drammatico è il pianto sui caduti, dolorosa riflessione senza tempo sulla violenza della guerra, affidata al canto solistico, per la doppia data veronese quello del mezzosoprano georgiano Anita Rachvelishvili, richiesta in tutto il mondo come Carmen, Dalila, Charlotte, Santuzza, Amneris, Eboli, artista prediletta da direttori come Daniel Barenboim e Riccardo Muti, e più volte protagonista assoluta in Arena. Un grandioso affresco sinfonico-corale che completa i due brani di Ravel (1875-1937), scritti nel periodo 1919-‘28, diversi e complementari poemi per la danza, riletta con l’analisi millimetrica “dell’orologiaio” e la magia dell’insuperato orchestratore. Dirige Marco Angius, già sul podio dei complessi areniani anche in trasferta per il festival mahleriano di Milano.
Il concerto, venerdì 9 maggio alle 20 e sabato 10 alle 17, avrà una durata di 90 minuti circa, compreso un intervallo. Biglietti e carnet sono in vendita al link https://www.arena.it/it/
Per ogni data delle Stagioni Sinfonica e Lirica, gli studenti di ogni ordine e grado possono acquistare biglietti a tariffe speciali, contattando l’Area Formazione e Promozione Scuole scuola@arenadiverona.it – tel. 0458051933
Il 16 e 17 maggio, l’Orchestra di Fondazione Arena affronterà per la prima volta la Settima sinfonia di Gustav Mahler, detta “Canto della Notte”: viaggio avvincente dalle tenebre alla luce, tra serenate, ombre minacciose e paesaggi lunari, con un vasto organico per l’occasione diretto da Marcus Bosch. Infine, il 23 e 24 maggio, Čajkovskij e il suo celeberrimo Concerto per violino, romantico e appassionato, eseguito dal talentuoso Augutin Hadelich sul suo Stradivari, che debutterà al Filarmonico come il direttore messicano Carlos Miguel Prieto: il programma si completerà con danze e colori dell’America Latina di Ginastera, Moncayo e Màrquez.
BCC Veneta è main sponsor della Stagione Artistica di Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico.
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